Marlboro Country 2007

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La mattina di quel magico venerdì ci presentiamo mezzora prima dell’apertura degli impianti a Bridger. Tutti sono già qui in fila.
Tutto il paese di Bozeman e gli abitanti dei ranch della valle non sono andati a lavorare oggi... con la loro pala, la loro sonda, il
loro ARVA e gli sci superfat ma soprattutto con il boccaglio delle grandi occasioni. Sanno che domani sarà troppo tardi.
Oggi è il Big day. L’attesa e la tensione si leggono chiare negli occhi di tutti. Bisogna essere i primi in fila sulla cresta appena
i patroller daranno il via. Il maledetto timing... l’ansia di vedere la linea che si è sognata, strappata via da un altro, magari
da un amico. Ma come si dice da quelle parti, “you have no friend in a powder day” non ci sono amici nei giorni di polvere.
L’attesa dell’apertura degli impianti in un giorno come questo è veramente uno dei momenti più stressanti che si possano vivere.
Ma poi arriva il via libera... si sale di corsa su per la cresta... si guarda giù... si mette il boccaglio...  ci si lancia...
si scompare a ogni curva galleggiando in questo mare bianco senza fondo... e alla prima sosta lo sguardo di tutti è diverso.
Sento che qualcosa dentro di me è cambiato, forse per sempre. Lo stress è svanito, gli amici sono ritornati ad essere amici perchè
finalmente è chiaro che siamo nel posto perfetto nel momento perfetto... la RICERCA si è conclusa.... qualsiasi curva verrà dopo,
sarà un qualcosa in più. Quelle dieci curve nel Cold Smoke di Bridger resteranno per sempre impresse nella mia corteccia cerebrale.
Saranno un punto fermo che mi aiuterà a vincere l’ansia che mi attanaglia tutte le volte che suona un powder alarm. Così come
resteranno nella mia mente gli sguardi di felicità e le bocche piene di neve di OssO, di Erica e di tutti gli assatanati Dirt Bag
del Montana in quel magico 2 marzo 2007.