Namibia 2009

La Namibia è un vero paradiso per un fotografo: spazi infiniti, luce tersa, dune di sabbia che finiscono direttamente in mare, felini
che si abbeverano nelle pozze dei parchi nazionali, enormi cascate popolate di coccodrilli. Sembrerebbe tutto perfetto ma non lo è.
In Namibia ho avuto le stesse sensazioni che ho provato a visitare i parchi americani. Tutto è preparato per il turista mordi e fuggi
che viaggia in macchina, arriva al view-point, scatta la fotografia e riparte... non proprio il mio tipo di approccio. Il problema è
che in Namibia questo è l’unico tipo di approccio possibile perché le terre sono quasi tutte private e i posti più belli sono
circondati da filo spinato ed accessibili solo pagando salatissimi biglietti di ingresso. Anche per vedere l’alba a Soussuvlei
(che è effettivamente un posto meraviglioso) è necessario pagare un ticket extrae  questo non riesce a ridurre comunque la ressa che
si crea all’alba sulla famosa Duna 45... un carnaio immondo di gente chiassosa che non sa godersi uno spettacolo come quello in
religioso silenzio... per fortuna che nel nord ancora qualche zona sfugge al controllo dei tour operator e un viaggiatore solitario
può ancora assaporare il fascino di questa bellissima terra nelle valli di Purros o tra le popolazioni Himba dei villaggi più remoti...